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Sintesi del progetto

Le due questioni principali affrontate dal progetto sono: lavoro dignitoso e migrazione ordinata, sicura, regolare e responsabile. Entrambi gli argomenti sono legati a politiche e programmi specifici dell’UE.

Il lavoro dignitoso è entrato esplicitamente nell’agenda europea dello sviluppo nel 2006, con il Primo consenso europeo sullo sviluppo che afferma che «l’UE contribuirà a rafforzare la dimensione sociale della globalizzazione, promuovendo l’occupazione e il lavoro dignitoso per tutti» e la comunicazione della Commissione europea Promuovere un lavoro dignitoso per tutti che invita le altre istituzioni dell’UE, i paesi dell’UE, le parti sociali e tutte le parti interessate a lavorare insieme per promuovere un lavoro dignitoso per tutti nel mondo. Con l’Agenda per il cambiamento del 2011, l’attenzione dell’UE sulla promozione dell’occupazione è stata ulteriormente rafforzata.

Nel 2017, il consenso europeo sullo sviluppo ha allineato la politica di sviluppo dell’UE con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, che dedica il suo OSS 8 specificamente a garantire un’occupazione piena, produttiva e dignitosa, in modo universale e inclusivo. Gli obiettivi di questo progetto sono pienamente in linea con le priorità dell’Agenda del lavoro dignitoso dell’UE, come l’aumento dell’accesso ai lavori dignitosi e il miglioramento della qualità dei lavori esistenti in termini di reddito e condizioni di lavoro nell’economia formale e informale.

Il progetto quindi contribuisce all’appello universale all’azione per porre fine alla povertà, proteggere il pianeta e migliorare la vita e le prospettive delle persone nell’ambito dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. In particolare, il progetto è in linea con l’OSS 8 Lavoro dignitoso e crescita economica, per promuovere una crescita economica inclusiva e sostenibile, occupazione e lavoro dignitoso per tutti, sviluppando iniziative che affrontino goals specifici.

L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile riconosce per la prima volta il contributo che la migrazione può dare allo sviluppo sostenibile in tutte le sue dimensioni. La migrazione è infatti una questione trasversale, rilevante per tutti gli SDGs e la maggior parte dei loro obiettivi. Una governance e politiche migratorie adeguate permettono alla migrazione di sprigionare tutto il suo potenziale e di portare significativi benefici di sviluppo ai paesi di origine e di destinazione. In questo senso, il progetto risponde anche all’OSS 10 Ridurre le disuguaglianze.

Promuovere il lavoro dignitoso attraverso lo sviluppo delle capacità dei sindacati, compresi quelli composti da lavoratori migranti, e il dialogo sociale è il collegamento tra gli SDGs identificati, come azione concreta per l’attuazione delle politiche nazionali e globali nel quadro dell’Agenda 2030.


Durata del progetto: 4 mesi

Data di avvio: 1/7/21

Località: Niger, Senegal, Mali

Co-finanziato da: Unione Europea

Realizzato in collaborazione con: SOLIDAR, USTN Niger, CARISM-Comité d’Actions et de Réflexions Intersyndicales sur la Migration-Senegal , ASNAM-Alliance Syndicale Nationale Migration-Mali

Partner locale: Plateforme des Centrales Syndicales sur la Migration-Côte d’Ivoire (PCSM-CI)


Obiettivi del progetto

Il progetto deriva dal piano d’azione progettato e sviluppato in seguito ai lavori della conferenza sub-regionale tenutasi a Niamey il 23-24 settembre 2020 per realizzare azioni congiunte tra le parti interessate nell’ambito del bando 2020. Il progetto contribuisce quindi ai 3 obiettivi del bando:

  1. rafforzare la capacità dei membri di SOLIDAR, dei partner e degli alleati di essere coinvolti nel processo decisionale dell’UE, così come lo sviluppo di iniziative di advocacy e lobbying sui diritti economici e sociali. Infatti il progetto esaminerà la situazione dei migranti in Africa occidentale che è stata modificata negli ultimi anni anche dalle politiche dell’UE e affronterà, nel quadro del dialogo sociale, i miglioramenti legislativi che gli stati devono mettere in atto per garantire effettivamente i diritti ES di queste persone.
  2. rafforzare la cooperazione tra i membri di SOLIDAR e i loro partner e alleati sul campo (a livello nazionale, sub-regionale e regionale). Il progetto si basa su un piano d’azione che è stato sviluppato attraverso la consultazione tra i sindacati in Niger, Senegal e Mali alla conferenza sub-regionale finanziata dal bando 2020.
  3. sviluppare la capacità dei beneficiari di gestire i fondi europei. complessità della gestione dei fondi è già stata un moltiplicatore di competenze nel bando 2020.

Le attività

  • Realizzazione di uno studio dal titolo Syndicats et migrations dans l’Afrique de l’Ouest : problèmes, défis, propositions pour un agenda syndical. Les cas du Mali, du Niger et du Sénégal.
  • Preparazione e diffusione di un documento che descriva il fenomeno migratorio nei paesi della regione identificata in termini di aggiornamento delle cause fondamentali della migrazione, le rotte migratorie, le condizioni dei migranti sulle rotte, le condizioni di lavoro dei migranti nel paese di transito e di residenza, i servizi organizzati dai sindacati verso i migranti e proposte affinché i migranti siano riconosciuti come una reale opportunità di sviluppo e gli ostacoli al trattamento equo siano rimossi, lottando per un lavoro dignitoso per tutti i lavoratori. La diffusione avverrà con l’invio di una copia del documento alle istituzioni competenti in Niger, Senegal e Mali per motivare l’organizzazione di sessioni di dialogo sociale e con l’organizzazione di un webinar che vedrà la partecipazione di tutti i membri del RSMMS-Réseau Syndical pour les Migrations de la Méditerranéenne et Subsahariennes. L’ITUC, insieme a ITUC Africa e altre organizzazioni sindacali italiane, le altre organizzazioni sindacali italiane CISL e UIL e gli istituti di cooperazione ISCOS e Progetto SUD (affiliati a SOLIDAR) saranno coinvolti nel webinar.

I beneficiari

Sindacati, comitati e punti focali per le migrazioni, istituzioni che si occupano delle condizioni dei lavoratori migranti in Niger, Senegal, Mali, sindacati e punti focali per le migrazioni della RSMMS (20 paesi tra l’UE e l’Africa settentrionale e occidentale).


Documentazione