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L’appuntamento  era  per  sabato  pomeriggio,  22  marzo,  alle  sedici,  nella  sede  dell’INCA,  nel
quartiere di Bela Vista, storico quartiere di immigrati italiani, oggi, pienamente inglobato nella
frenetica trasformazione della città metropolitana, dove tutto diventa più moderno, più grande, più
alto. Sabato consacra la fine della settimana lavorativa, al mattino ancora vi sono le ultime attività
commerciali aperte, il traffico si riduce sempre più, fino alle prime ore del pomeriggio, quando
sulla metropoli cala un improvviso silenzio. Strade vuote percorse da biciclette e da goffe tute
colorate  che  si  agitano  occupando  le  corsie  vuote,  borse  stracolme  che  fanno  la  spola  tra  i
variopinti mercati rionali e le cucine finalmente ripopolate, edifici altissimi, sopraelevate e svincoli
a riposo.

Arriveranno o saremo solo noi, addetti ai lavori?
Alla spicciolata, silenziosi, come sanno essere sulle Ande e nella foresta amazzonica, ci appaiono i
volti dell’altra metropoli, invisibile, nascosta, dimenticata. Si riconoscono dai tratti somatici, per
niente assimilabili al melting pot brasiliano, e per lo sguardo, in perenne ricerca di una mano da
stringere, di una voce amica. Uno sguardo che ti interroga perché sa che non può nascondere la
propria identità, esposto, alla mercé dell’interlocutore, sarà questo un amico o un nuovo inganno?
Sono i dirigenti delle comunità dei nuovi migranti, provenienti dalla regione andina e dalle terre
basse amazzoniche, ecuadoriani, peruviani, boliviani, paraguaiani, haitiani ma anche senegalesi, a
testimonianza  di  quanto  corre  veloce  la  globalizzazione,  che  hanno  scelto  il  Brasile,  ed  in
particolare lo stato di San Paolo per cercare una nuova vita.
Hanno accettato l’invito, sono venuti, hanno raccontato il loro duro quotidiano, le loro sofferenze
ed i loro sogni, cosa si aspettano da questa novità, trasmettendo una ondata di freschezza e di
vitalità alla storia ed ai principi su cui si fonda l’esperienza della CGIL e del suo patronato INCA.
Oggi,  sabato  23  marzo  2014,  nella  sede  di  Bela  Vista  inizia  un  nuovo  percorso  di  solidarietà
internazionale  tra  lavoratrici  e  lavoratori  migranti,  tra  sindacati,  CGIL  e  CUT  del  Brasile  e  la
Confederazione dei Sindacati dell’America (CSA), nel segno dei diritti universali che ogni donna ed
ogni  uomo  deve  avere  a  prescindere  della  propria  etnia,  religione  o  nazionalità.
L’evento è la presentazione e la distribuzione di una guida del migrante in Brasile, prodotta in
quattro lingue (portoghese, spagnolo, francese, inglese), distribuita gratuitamente, per dare una
informazione sui diritti, sui doveri, sui servizi e sulle procedure che i migranti debbono conoscere
per meglio relazionarsi con le istituzioni locali e per meglio difendere i propri diritti. Prima azione,
questa, realizzata grazie alla cooperazione tra la CGIL e INCA che hanno dato vita ad un gruppo di
sostegno a  questo  progetto composto  da:  Progetto Sviluppo Piemonte,  CdLM di  Milano, CGIL
Lombardia,  Nexus,   CGIL  Emilia  Romagna,  le  ispettive  INCA  regionali,  e  la  FISAC.
Mentre, sul versante latinoamericano, da un congiunto di soggetti: CUT Brasile, CDHIC (Centro de
Direitos Humanos e Cidadania do Imigrante), Sindacato Bancari di San Paolo, CSA. Un consorzio
che ha come finalità la creazione di un sistema di assistenza e di tutela dei diritti dei migranti in una
dimensione internazionale, globale.
L’esperienza che si sta avviando nell’area metropolitana di San Paolo, dove vivono oltre un milione
e  mezzo  di  immigrati,  rappresenta  l’esperienza  pilota,  da  estendersi  successivamente  in  altre
regioni brasiliane (vedi Rio Grande do Sul, zona di frontiera con Paraguay, Uruguay, Argentina) ed in
altri paesi del Sud America (Argentina, Uruguay, Cile).
La  presenza  in  Italia  delle  diverse  comunità  latinoamericane,  l’alta  mobilità  del  fenomeno
migratorio, la nostra esperienza di integrazione e di assistenza agli immigrati ed agli emigrati, in
Italia come nel resto del mondo, l’assenza di esperienza da parte dei sindacati latinoamericani in
tema di assistenza e tutela dei diritti dei migranti, rappresentano il puzzle della globalizzazione e
della complessità della nostra epoca a cui siamo chiamati a rinnovarci, a rielaborare nuove forme
organizzative ed a promuovere nuove risposte.
L’iniziativa avviata a Bela Vista, San Paolo, Brasile è quanto di più attuale si possa realizzare per
costruire  la  società  globale  del  futuro  prossimo  fondata  sul  rispetto  universale  dei  diritti
fondamentali del lavoro.

24 marzo 2014 di Sergio Bassoli, Dipartimento Politiche Globali, CGIL