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Alluvioni in Mozambico …
battono le agenzie la notizia a inizio gennaio. I ricordi vanno al 2008 quando abbiamo assistito in diretta all’alluvione prima e poi a tutto il lavoro di aiuto e soccorso alla popolazione. Chiamiamo in Mozambico i nostri amici e partner ma paradossalmente abbiamo più informazioni noi qui (tv, radio, internet), a migliaia di chilometri di distanza di loro che sono sul posto. Le agenzie battono il numero dei morti che sale sale sale e al 28 gennaio il vice ministro della Salute del Paese, precisa che “le alluvioni in Mozambico hanno ucciso 117 persone, cifra aumentata rispetto al precedente bilancio di 84 morti della settimana scorsa”.
Le alluvioni hanno riguardato quasi un milione di persone in Mozambico, Malawi, Madagascar e Zimbabwe e gli sfollati sono circa 250mila. Il ministro ha spiegato che la maggior parte dei decessi è stata registrata nella regione costiera centrale della Zambezia e che “i decessi sono stati causati da annegamento, folgorazione e crolli di case”.
Sentiamo il nostro collega e amico Marco Andreoni dell’ONG Celim che si trova a Morrumbala che ci racconta che “nel distretto di Mopeia (in cui lavoriamo), il posto amministrativo di Campo é completamente isolata, la strada che dalla N1 porta alla cittadina è stata ‘mangiata’ dalla corrente del fiume Luala in più punti, si passa solo in motocicletta e a fatica.”
Lo Zambesi e il fiume Cuacua sono straripati creando quasi un’unica distesa d’acqua alluvionale…i campi di riso delle Associazioni dei nostri partner sono prossimi allo Zambesi sono sotto un buon metro di acqua.
A Morrumbala, nella localitá di Pinda (dove lavoriamo) e nel centro per sfollati creato nel 2008 (a Mponha,) sembrava di stare sulle rive di un lago anziché sul fiume. Stesso scenario a Mecaula nel punto in cui si è soliti attraversare lo Shire con il traghetto. In questo momento la piana del fiume Chire è completamente allagata, una distesa d’acqua di circa 9-10 km di larghezza tenendo presente che il letto dello Chire è largo normalmente 120 m.
Ci raccontano che nel vicino Malawi risultano molti morti e dispersi.  Alcune persone di Mecaula ci raccontavano che nel fiume Chire si vedevano passare trascinate dalla corrente persone morte galleggianti e cadaveri di animali, la maggior parte probabilmente dal Malawi.

A quanto pare il vero problema è stata la velocità della piena, arrivata quasi improvvisamente e a quanto pare di notte. Il livello dell’acqua nel 2000 era stato più alto ma era stato raggiunto più lentamente; questa volta, soprattutto dal Malawi, è arrivata una massa d’acqua enorme nel giro di poco tempo. La gente non ha avuto tempo di correre al riparo e portarsi dietro i beni e i viveri.

Marco ci dice che “non è facile dire quando rientrerà l’emergenza, 15-20-30 giorni…per strade e ponti prevedo tempi ben maggiori. La priorità in questo momento é data ovviamente alla zona di Mocuba dove i danni causati dal fiume Licungo sono stati ben altri e dove il ponte sulla N1 (la principale strada che collega il nord e il sud del Paese) é crollato.

Quanto a noi di Nexus possiamo dire che siamo in contatto con i nostri amici e partner e stiamo predisponendo una missione in Mozambico per valutare insieme ad amici locali e internazionali come contribuire per alleviare le sofferenze di chi è stato direttamente colpito e soprattutto pensare al dopo emergenza.

foto: Campi di riso di una delle nostre associazioni partner di Mopeia