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Tribuna metalúrgica, 8 marzo 2016

I metalmeccanici dell’ABC vanno in strada a difendere l’eredità di Lula*

Durante gli otto anni del governo del metalmeccanico ed ex presidente i lavoratori hanno raggiunto le maggiori conquiste della propria storia

Metalmeccanici della cintura industriale di Sao Paulo, il cosiddetto ABC paulista (dal nome delle città Santo André, San Caetano e São Bernardo), sindacalisti, militanti e simpatizzanti dei movimenti sociali hanno realizzato manifestazioni di sostegno all’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva nelle giornate di venerdì e sabato, 4 e 5 di marzo, di fronte alla sua residenza di São Bernardo e in tutto il Paese.
Le manifestazioni sono avvenute dopo le ultime azioni dell’operazione “Lava Jato”(che definiscono le “mani pulite” del Brasile), quando Lula e’ stato costretto a deporre coercitivamente dalla polizia Federale senza che avesse rifiutato di prestare testimonianza e senza prove che abbia commesso qualsiasi illecito
“La nostra manifestazione e’ stata naturale, spontanea e indignata nel sapere che l’inchiesta non serve, di fatto, per combattere la corruzione. Quello che si sta facendo e’  tentare di distruggere il legame e la figura che ha dato senso alla lotta dei lavoratori e delle classi popolari negli ultimi decenni, ma non ci riusciranno” ha affermato il presidente del Sindacato Rafael Marques.
“Il Brasile e’ cresciuto con Lula all’opposizione ed e’ cresciuto ancora di più con Lula alla presidenza del Paese, con la maggior onda di mobilitazione sociale, inclusione e distribuzione di ricchezze per i lavoratori. Il Brasile ha nostalgia del mandato del presidente Lula e dei suoi risultati”, ha proseguito.
Dopo la testimonianza di Lula alla Polizia Federale, presso l’aeroporto di Congonhas, nella città di San Paolo, l’ex presidente ha concesso un’intervista collettiva nella sede nazionale del PT, il suo Partito dei Lavoratori, e ha proseguito verso la sua residenza.
Nell’arrivare nei locali,  Lula e’ sceso dall’auto e ha continuato a piedi insieme ai manifestanti.
“Quello che sta succedendo ci da solo la certezza e maggiore convinzione che dobbiamo continuare nella lotta di strada, la nostra protesta e’ positiva, in difesa di un Brasile grande, dei lavoratori, di un Paese che torni a crescere, generare lavoro, redditto e ricchezza per i brasiliani” ha concluso Rafael.
La presidente della Repubblica, Dilma Rousseff, ha espresso solidarietà a Lula sabato 5 marzo, quando ha visitato l’ex presidente nella sua residenza, a São Bernardo.
Il giorno precedente, in un discorso al Palazzo del Planalto, la presidente ha manifestato “la sua più assoluta contrarietà” alla non necessaria conduzione coercitiva alla quale Lula e’ stato obbligato.
“É importante che Dilma sia venuta a dare solidarietà e sentire il clima che c’è di militanza. Anche perché noi esigeremo dalla presidente che desista dalla riforma della previdenza”, continua Rafael, “questo tipo di misura interessa il mercato e i ricchi del Brasile che vogliono togliere diritti ai lavoratori”.
“É un’illusione di Dilma promuovere una riforma per un settore del paese che vuole la sua sconfitta. Quello di cui ha bisogno rapidamente è chiarire a tutto il Brasile che la priorità è mantenere i diritti dei brasiliani e far riprendere l’economia”.

 

Tribuna metalúrgica, 8 marzo 2016

“La Jararaca e’ viva”*

Parlando alla direzione nazionale del PT, il Partito dei Lavoratori, lo scorso 4 marzo, e trasmesso in esclusiva dalla TVT, la rete del sindacato dei metalmeccanici, Luiz Inácio Lula da Silva ha criticato la spettacolarizzazione della conduzione coercitiva nell’operazione “Lava Jato”.
Nello stesso giorno Lula ha pure partecipato alla manifestazione nel quartiere dove ha sede il sindacato dei bancari della CUT a São Paulo, organizzato dal Fronte Popolare.

Show mediatico
“Se il giudice Moro (n.d.t.. dell’inchiesta Lava Jato, lo scandalo che coinvolge la Petrobras e altre grandi imprese per finanziamenti illeciti durante le campagne elettorali) o il Pubblico Ministero avesse voluto ascoltarmi, bastava chiedere e ci sarei andato come ho sempre fatto. Non devo e non temo. Stiamo vivendo una fase in cui la pirotecnia e lo show mediatico valgono più di qualunque cosa.
Stamattina (venerdì, 4 marzo) mi sono sentito prigioniero.
Se la polizia Federale o il ministero Pubblico troverà R$ 1 di irregolarità dovuto alla mia condotta, non meriterò di far parte di questo partito.  Io non abbasserò la testa.
Jararaca
Hanno acceso in me la fiamma della lotta continua e che devo riprendere  a correre attraverso il Paese. Non era necessario il gioco di oggi, tutto questo serve a logorare il nostro governo.
Andrò in lungo e largo per questo Paese. Ho lottato tanto per la sua democratizzazione, contro la dittatura e non accetterò la dittatura mediatica. E vi invito a correre per il Paese insieme a me. Se volevano uccidere la  jararaca (n.d.t. un tipo di cobra molto velenoso) non hanno picchiato sulla testa. Hanno picchiato sulla coda e la jararaca e’ viva.

Fattoria e appartamento
Vado alla fattoria dei miei nemici perché i miei nemici non mi invitano. Se la Rete Globo mi invitasse al triplex che hanno a Paraty potrei anche andarci ( n.d.t. Lula viene accusato di avere una fattoria intestata a prestanomi e un appartamento; in entrambi i casi questa accusa non e’ stata dimostrata).
Loro stanno giudicando un appartamento che non e’ mio. Che la Globo o il Pubblico Ministero mi diano l’appartamento. Spero che quando finirà questo processo io abbia una fattoria e un appartamento che oggi non possiedo!
Miracoli
Oggi e’ il giorno dell’indignazione. Ho già sofferto molte cose in questo Paese, anche la detenzione  quando ero presidente del sindacato dei metalmeccanici (n.d.t. durante la dittatura).
Ho perso le elezioni da governatore e da presidente e tutte le volte che ho subito un contrattempo o sono stato sconfitto mi sono comportato da democratico.
Nonostante sia indignato voglio che sappiano che sono scappato dal morire di fame nella terra in cui sono nato quando avevo cinque anni. E questo e’ stato il primo miracolo della mia vita.
E’ successo un secondo miracolo, il diploma da meccanico. Terzo, ho aiutato a mettere in piedi un partito e a fondare la Centrale Unica dei Lavoratori (CUT). Il quarto, molti compagni mi hanno accompagnato fino alla presidenza. Il quinto e’ che sono stato migliore di tutti quelli che avevano governato questo Paese.
Governo
Le persone del piano di sotto sono riuscite a salire un gradino nella scala sociale. I neri, gli indigeni, le colf, la gioventù della periferia cominciano ad essere più rispettati.
Le persone hanno cominciato ad avere accesso a università e scuole tecniche. I lavoratori a ricevere aumenti reali del salario e anche i pensionati. Il salario minimo e’ aumentato. E questo disturbava molta gente dell’élite brasiliana.
Le persone più povere cominciarono a frequentare teatro, cinema, a viaggiare con l’aereo. Il povero era un problema. Con il nostro governo e’ diventato la soluzione.
E’ questo legame che vi sto raccontando e che i mezzi di comunicazione e la élite brasiliana volevano spegnere.
Donna
Noi abbiamo avuto il coraggio rivoluzionario di eleggere una donna. Io sono orgoglioso perché sono un metalmeccanico e i metalmeccanici erano visti come maschilisti.
Con il vostro aiuto abbiamo eletto una donna presidente della repubblica. Le elezioni del 2014 sono state le più difficili della storia. Non ho mai visto una persona essere tanto aggredita quanto Dilma.
Credevo che l’élite brasiliana avesse dei preconcetti contro i nordestini e gli analfabeti, ho scoperto che molto più grave era il preconcetto contro la donna.
Quando sono arrivato alla  Costituente, non c’era nemmeno il bagno femminile nel Congresso Nazionale, quella era roba per maschi!
È un peccato che le donne cresceranno più del 50% nel mercato del lavoro, mentre l’ingresso dell’uomo in cucina per aiutare la propria compagna non ha avuto la stessa proporzionalità.
É un peccato che ancora prevalga la violenza contro la donna.

Internet

Internet  è una cosa straordinaria, è una rivoluzione, ma ha liberato i demoni perché una volta,  perché qualcuno parlasse male di me, doveva telefonare a qualcuno e identificarsi.
Oggi, un tipo che è FDP  davvero non si identifica. Va su internet a parlare male di qualcuno.
Credo che le persone debbano trovare un meccanismo per competere e creare un sistema di comunicazione che coinvolga tutti noi in un linguaggio specifico per affrontare i nostri nemici….

* traduzione di Sandra Pareschi

http://www.smabc.org.br