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Il titolo del progetto Il sapere nella valigia del popolo Saharawi contiene due parole fondamentali per l’azione che si propone: il sapere e la valigia. Con il progetto si intende trasmettere il sapere ai giovani saharawi attraverso corsi di formazione professionale (di lingue, artigianato e professionalità tecniche), agli insegnanti delle scuole l’inclusione dei bambini più vulnerabili (i diversamente abili) attraverso corsi di aggiornamento professionale, allo staff del Centro Sauro Mantellini la gestione di strutture complesse che per essere vive hanno bisogno di un’organizzazione costante e responsabile, ai genitori, parenti ed ai vicini di tenda dei bimbi diversamente abili che attraverso uno strumento universale, quello della musica, potranno scoprire risorse li dove ora vedono solo problemi.

Infine s’intende sensibilizzare ed in-formare la popolazione della nostra regione che spesso ignora l’esistenza di un popolo che lotta pacificamente per la propria causa. Il sapere dunque sotto la sue varie forme e espressioni da mettere o togliere dalla valigia. Spesso si dimentica che non stiamo parlano di uno Stato ma di campi profughi.

I profughi con le valige pronte per tornare a casa, anche se quelle dei Saharawi giacciono da troppo tempo negli angoli delle tende. Le valige in questo progetto sono viste anche come bagaglio personale, intellettuale, il cui contenuto può essere utilizzato nel luogo dove si trova la persona che sia il Saharawi che torna a casa o l’italiano che va nei campi e lo mette a disposizione degli altri o al ritorno dai campi tira fuori dalla valigia le nozioni apprese per condividerle con la collettività della propria città, provincia o regione.

Località:  Algeria, Campi profughi Saharawi

Valore complessivo: 73.916,00 euro

Co-finanziato da: Regione Emilia Romagna, CdlT Cgil Ravenna

Realizzato in collaborazione con: Auser Emilia Romagna

Partner locale: Sindacato UGTSARIO , Fronte Polisario

Obiettivi del progetto:

  • Miglioramento, attraverso la formazione,  delle capacità professionali della popolazione rifugiata (giovani e insegnanti) nei campi profughi saharawi e Tifariti.

Le attività:

  1. Formazione in ambito gestionale, didattico ed artigianale
  2. Formazione professionale per giovani saharawi
  3. Inserimento sociale di persone diversamente abili
  4. Attività di visibilità, sensibilizzazione ed in-formazione in Emilia Romagna

I beneficiari:

  • 220, prevalentemente giovani dai 18 ai 24 anni,
  • i miniori diversamente abili presenti nelle scuole speciali ma anche quelli non scolarizzati e i loro genitori,
  • gli insegnanti delle scuole,
  • il personale del Centro di formazione.