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L’Istituto per la Cooperazione allo Sviluppo (Nexus) della CGIL realizza progetti di cooperazione internazionale in tutto il mondo. Recentemente, l’organizzazione si è impegnata in altri due progetti in Africa.

 

Niger: una rete per una migrazione sicura

Negli ultimi 15 anni, il paese è diventato un importante centro migratorio che combina una diaspora sedentaria, migranti in transito che rimangono per qualche tempo, prima di proseguire più a nord verso il Maghreb e l’Europa, e rifugiati in fuga dai conflitti nei paesi vicini.
La maggior parte di queste persone è totalmente esposta ad un’elevata vulnerabilità e corre un serio rischio di sfruttamento.

È in questo contesto che CGIL Nexus sta guidando il progetto Re.Mi della durata di 36 mesi per aiutare a prevenire le cause profonde della migrazione precaria e proteggere i diritti umani, sociali ed economici dei migranti. Il progetto è realizzato in collaborazione con l’Union des Syndicats des Travailleurs du Niger (USTN), nonché una serie di ONG e agenzie governative in Niger a livello nazionale e locale.

Il progetto si concentra su quattro pilastri principali di azione:
1 – rafforzare la collaborazione e le capacità degli attori della società civile che lavorano nel campo della migrazione;
2 – facilitare spazi di dialogo sociale tra attori pubblici e privati che operano in questo campo;
3 – creare una rete di servizi per i migranti in situazioni vulnerabili;
4 – avviare campagne di sensibilizzazione sui rischi associati ai pericoli della migrazione.

Somalia: formalizzare i lavoratori informali per la crescita inclusiva, la pace e il dialogo sociale

La Somalia sta gradualmente emergendo da decenni di gravi crisi. Il paese sta attraversando un fragile periodo di ripresa con una crescita economica stimata all’1,7%. Tuttavia, la maggior parte proviene dall’economia informale, che rappresenta circa l’83% dell’occupazione totale.

Per contribuire a creare posti di lavoro dignitosi per donne e uomini, CGIL Nexus ha lanciato il programma I.N.FORMA. L in collaborazione con la Federazione dei sindacati somali (FESTU), la Confederazione internazionale dei sindacati africani (ITUC Africa), il Ministero somalo del lavoro e degli affari sociali, quattro unità di sviluppo delle imprese e la Camera di commercio e industria somala.

Il progetto si concentra su tre settori di intervento (pesca, tessili e piccolo commercio) e prevede l’elaborazione di un comitato tripartito di governo, imprese e organizzazioni dei lavoratori per elaborare un piano d’azione triennale dettagliato per settore e località. In breve, i partner condurranno sondaggi per generare conoscenze e mappare risorse e bisogni. Quest’ultimo permetterà di offrire una formazione tecnica specifica. Inoltre, il progetto sosterrà 120 microimprese informali nella transizione verso l’economia formale attraverso le quattro unità di sviluppo aziendale.