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MANIFESTO DELLA PRIMA ASSEMBLEA NAZIONALE DEL MOVIMENTO POPOLARE DELL’ECONOMIA SOLIDALE

Introduzione

In Brasile, a partire dal 12 maggio, data della sospensione della Presidenta Dilma Roussef dalle sua funzioni per dare corso alle indagini che potrebbero portare al suo impeachment, il Movimento dell’Economia Solidale si è raccolto attorno lo slogan “Non c’è Economia Solidale senza Democrazia”. Questo slogan, quasi istintivo, si basa su di un ragionamento di fondo. L’Economia Solidale non è una strategia di inclusione sociale per i poveri e gli esclusi. O per lo meno non è solo questo. Si tratta di un processo sociale molto più ampio il cui obiettivo è trasformare la società ed il modello di sviluppo che a livello mondiale genera esclusione e profonde diseguaglianze. L’Economia Solidale fa parte di quelle pratiche politiche che rispondono al vero senso della politica che è di costruire pratiche che trasformino la vita delle persone. Quindi sono impossibili se lo stato di diritto viene tradito.

La democrazia è necessaria dunque all’Economia Solidale per sostenere il potenziale trasformativo insito nell’Economia Solidale.
Come afferma Rodotà (Stefano Rodotà, Solidarietà. Un’utopia necessaria, 2014 Gius. Laterza & Figli): “Questo ampliarsi di orizzonti accresce le possibilità ‘trasformative’ del principio di solidarietà, nel senso che non esprime soltanto qualcosa che proviene dal fondo della società, un bisogno tante volte descritto come ‘naturale’, ma consente, o impone, un confronto continuo con una società da trasformare attraverso una altrettanto continua riflessione critica sui concetti e una conseguente produzione di istituzioni adeguate.”
Di seguito abbiamo tradotto il documento strategico dei Movimenti dell’Economia Solidale brasiliani, costruito collettivamente durante la Fiera Latinoamericana dell’Economia Solidale, l’appuntamento che si svolge ogni anno nella cittadina di Santa Maria, nello Stato del Rio Grande do Sul, per mostrare e riflettere sulle pratiche, conquiste e visioni dell’Economia Solidale.

MANIFESTO DELLA PRIMA ASSEMBLEA NAZIONALE DEL MOVIMENTO POPOLARE DELL’ ECONOMIA SOLIDALE

Santa Maria, 8-10 luglio 2016

Riunite e riuniti in Santa Maria da Boca do Monte, nel Rio Grande do Sul, nei giorni dall’8 al 10 di Luglio del 2016, durante la 23° FEICOOP, noi, lavoratrici e lavoratori dell’economia popolare  solidale, provenienti da tutte le regioni del Brasile, realizziamo la I° Assemblea Nazionale dell’Economia Popolare Solidale e approviamo il presente Manifesto.
Denunciamo il colpo di stato in corso in Brasile, in quanto rottura della Costituzione Brasiliana, dello Stato Democratico di Diritto e della sovranità popolare che ha trovato la sua espressione nei nostri 54 milioni di voti che hanno eletto la Presidenta Dilma Roussef. Il colpo di stato è il prodotto di una azione coordinata di attori nazionali e internazionali che si sono uniti nell’attacco al Governo Costituzionale al fine di raggiungere propri obiettivi, come ad esempio il controllo sulle riserve nazionali di petrolio e lo smantellamento dei diritti della classe lavoratrice.
Il colpo di stato, oltre ad essere una forte offensiva neoliberista e imperialista che si estende ai governi progressisti in America Latina, comporta in aggiunta una regressione della civiltà e un degrado dei valori basilari della società, del rispetto, della solidarietà e della diversità. La cultura dell’odio è stata diffusa dai grandi mezzi di comunicazione e dai movimenti di estrema destra, producendo un senso comune di carattere fascista e misogino che tocca direttamente i diritti umani.
D’altra parte, si verifica un ampliamento della resistenza sociale di fronte alla brutalità del governo e delle forze golpiste contro le politiche pubbliche progressiste, prodotte nell’ultima decade, così come contro l’affronto ai diritti costituzionali conquistati durante il processo di democratizzazione. In questo contesto, la lotta delle donne, dei giovani e della cultura guadagnano terreno e la formazione dei due fronti nazionali – Frente Brasil Popular e Frente Povo Sem Medo (Fronte Popolo senza Paura) – compone il quadro della resistenza contro il colpo di stato. Pur avendo letture e opinioni differenti sull’operato del Governo Roussef, questi due fronti sono uniti attorno alla lotta per la democratizzazione del paese, con la parola d’ordine ”Fuori Temer!’
I soggetti politici dell’Economia Solidale si uniscono alla lotta contro il colpo di stato e per la democrazia. La I° Assemblea Nazionale dell’Economia Popolare Solidale rafforza questo impegno  tracciando le linee direttrici che uniscono il campo dell’economia solidale in coordinamento con gli altri movimenti di resistenza.
Questo colpo di stato interrompe un ciclo di conquiste nate dal patto democratico consolidatosi nella Costituzione del 1988 e nella relazione della società civile con lo Stato, soprattutto, negli  ultimi 13 anni. Il Movimento per l’Economia Popolare Solidale in Brasile ha constituito uno spazio nell’ambito del governo federale per promuovere l’economia solidale in qualità di politica e strategia di sviluppo. Durante questo periodo, sono stati costruiti e rafforzati canali democratici di partecipazione e controllo sociale, principalmente nelle tre conferenze pubbliche e nel Consiglio Nazionale dell’Economia Solidale (CNES), valorizzando il dialogo con i forum, le reti e le altre organizzazioni, oltre alla diffusione trasversale delle sue azioni nelle diverse aree e settori delle politiche pubbliche.
Al momento, questo processo è stato bruscamente interrotto ed è minacciato proprio dal colpo di stato che si è abbattuto sul paese. Sono stati aboliti ministeri, segreterie e politiche pubbliche di stampo emancipatorio conquistate dai movimenti sociali e che esprimevano l’ampliamento dei diritti verso segmenti di popolazione storicamente esclusi, come ad esempio i contadini, raccoglitori e raccoglitrici di materiali riciclabili, i senzatetto, neri e nere, indigeni, donne, giovani, LGBT, popoli e comunità di origine africana e persone affette da disturbi mentali, tra gli altri.
Lo smantellamento delle politiche emancipatorie è accompagnato dalla criminalizzazione dei movimenti sociali, dalla distruzione dei valori democratici e dall’usurpazione degli spazi di potere pubblico da parte degli attori del colpo di stato, come sta accadendo con l’Economia Solidale e la SENAES (Segretaeria Nazionale di Economia Solidale). L’allontanamento dai processi democratici ed effettivi di dialogo sociale significa sviare la politica dal suo senso, dalle sue pratiche e significati, lasciando terreno ai modelli politici tipici di clientelismo e all’imposizione degli interessi del capitale internazionale accompagnati da pratiche patrimonialiste e autoritarie.
In questo contesto noi stabiliamo:

LINEA GENERALE:
Di fronte alla crisi politica, economica e di civiltà che vive il Brasile, l’Economia Popolare Solidale si articolerà con i fronti popolari ed i movimenti di resistenza al colpo di stato e costruirà una strategia nazionale di mobilitazione e rafforzamento dell’economia solidale, del lavoro associato e dell’autogestione, attraverso la convergenza delle centrali rappresentative delle cooperative e delle organizzazioni economiche solidali, delle organizzazioni di sostegno, dei forum e dei movimenti sociali che intendono che il momento attuale richiede di costruire un grande movimento nazionale  per un modello di sviluppo sovrano, giusto, sostenibile e solidale.

OBIETTIVI:
1° Costituire direttrici strategiche di opposizione al colpo di stato, di mobilitazione e rafforzamento del movimento dell’economia solidale, del lavoro associato e dell’autogestione.
2° Affermare il progetto politico, economico e sociale dell’economia popolare solidale come strategia di sviluppo giusto, cooperativo, sostenibile e solidario.

DIRETTRICI

Direttrice Strategica 1 – Realizzare analisi della congiuntura nazionale e internazionale in tutte le attività di economia solidale che si realizzino nei territori, municipi e stati, con l’obiettivo di rafforzare politicamente il Movimento Nazionale dell’Economia Solidale.
Direttrice Strategica 2 – Aderire pubblicamente e partecipare attivamente ai Frentes Brasil Popular (FBP) e/o al Frente Povo Sem Medo (PSM) in ambito federale, statale e locale.
Direttrice Strategica 3 – Il movimento di economia solidale non riconosce il governo golpista e quindi non dialogherà politicamente con questo e agirà in maniera contrastante rivendicando le  conquiste e  politiche pubbliche di economia solidale e dei diritti.
Direttrice Strategica 4 – Di fronte all’attuale congiuntura nazionale, è necessario un grande sforzo congiunto di lotta, nel rispetto delle specificità locali e territoriali. In questo senso, si crea un canale di coordinamento del movimento nazionale di economia solidale in lotta per la democrazia, come spazio di comunicazione e concertazione tra le organizzazioni di sostegno, le reti, il forum brasiliano di economia solidale, le centrali di rappresentazione delle cooperative e delle organizzazioni economiche solidali e altri movimenti e organizzazioni dell’economia solidale.

Infine, invitiamo tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori associati e gli altri militanti dell’economia popolare solidale a unirsi nella lotta per sconfiggere il colpo di stato e costruire un altro modello di sviluppo giusto, cooperativo, sostenibile e solidale in Brasile e in America Latina.

Per un Brasile Democratico. ‪#‎FORATEMER‬

Fonte: Unisol Brasile