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OTTAVO CONGRESSO UGTSARIO
INTERVENTO DI SANDRA PARESCHI PRESIDENTE NEXUS EMILIA ROMAGNA A NOME DELLA CGIL NAZIONALE
Care compagne e cari compagni, da oltre 40 anni la CGIL (Confederazione Generale Italiana del Lavoro, il più grande sindacato italiano) sostiene attivamente la giusta causa del Popolo Saharawi, per i suoi diritti sociali e politici, per la sua libertà ed autodeterminazione. Lo fa sia con politiche internazionali che di sensibilizzazione in Italia, ma anche attraverso la cooperazione internazionale, tramite l’istituto di cooperazione della regione Emilia Romagna Nexus, e di AUSER (Associazione di volontariato e solidarietà) di cui questo opuscolo è testimonianza.

La CGIL, in questa occasione, nel vostro congresso, conferma il proprio impegno di sostegno alla causa saharawi negli organismi internazionali, impegno che ha contribuito a determinare la decisione della Confederazione Sindacale Internazionale di dar corso alla missione di contatto con l’UGTSARIO e di verifica sul rispetto dei diritti del lavoro nei territorio occupati, prevista per il settembre 2015 ma sospesa a seguito del rifiuto, da parte delle autorità marocchine, di consentire il regolare svolgimento della visita. Un atteggiamento che ha così fatto emergere il comportamento autoritario e repressivo, di sovente denunciato dalla popolazione saharawi e dai comitati di solidarietà internazionale, e sistematicamente negato dalle autorità marocchine. La missione della CSI avrebbe dovuto incontrare le organizzazioni sindacali marocchine e saharawi, ascoltando testimonianze dirette per verificare il rispetto dei diritti fondamentali del lavoro, come d’altronde avviene in tante altre parti del mondo.
La CGIL conferma il proprio impegno dentro la CSI perché si faccia la missione nei territori occupati e nei campi.

La CGIL ha anche contribuito alla costruzione dei documenti sindacali di Eucoco, che impegnano le organizzazioni firmatarie.
In particolare:
– a sostegno dei diritti del lavoro ed in particolare a difesa del diritto alla libertà d’associazione e di non discriminazione dei lavoratori e delle lavoratrici saharawi nei territori occupati;
– di condanna della politica del Regno del Marocco e delle sue forze d’occupazione, che rispondono con la repressione e l’uso della forza alle manifestazioni pacifiche del Popolo Saharawi, nell’esercizio di un diritto inalienabile dei popoli;
– esigiamo la libertà dei prigionieri politici saharawi e denunciamo le durissime pene a vari sindacalisti con violazioni dei diritti umani e pretendiamo si chiariscano le responsabilità sulle morti, gli assassinati e le sparizioni nelle prigioni e nei territori occupati, tra cui ricordiamo Brahim Saika, a cui il congresso è dedicato;
– denunciamo il saccheggio delle risorse naturali del popolo saharawi;
– denunciamo l’esistenza del muro della vergogna e chiediamo la sua distruzione;
– richiediamo che le autorità marocchine aprano le frontiere dei territori occupati permettendo l’ingresso e la libera circolazione di tutte le persone, sindacalisti, giornalisti, osservatori, organizzazioni internazionali e rappresentanti dell’ONU;
– denunciamo la complicità dell’Unione Europea ed in parte della comunità internazionale che applicano gli accordi commerciali con il Regno del Marocco, contravvenendo con il rispetto del diritto internazionale;
– esigiamo che il Governo spagnolo assuma le proprie responsabilità in questo processo di decolonizzazione non concluso e che il governo francese tolga il veto permanente nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che impedisce di assegnare alla missione MINURSO il mandato a vigilare sul rispetto dei diritti umani nei territori occupati;
– esigiamo dalle Nazioni Unite l’immediata applicazione delle misure necessarie affinché il Popolo saharawi possa esprimersi liberamente in un referendum sull’autodeterminazione. Così come richiediamo che la missione delle Nazioni Unite abbia come mandato anche le funzioni di vigilanza del rispetto dei diritti umani in tutto il territorio del Sahara Occidentale, comprese la libertà di associazione, la libertà sindacale, la libertà di espressione ed il diritto di manifestare pacificamente. Nel 2017 il governo italiano sarà membro del consiglio di sicurezza, la CGIL farà pressione perché esso rappresenti le istanze del Popolo Saharawi.

La CGIL ha realizzato molte azioni, visite, missioni sindacali e umanitarie nei territori occupati e nei campi profughi. Iniziative che hanno permesso di constatare la flagrante illegalità della occupazione marocchina, così come le conseguenze drammatiche di questa occupazione sulle condizioni di vita, di lavoro e di salute della popolazione saharawi.
Continueremo quindi, presso il movimento sindacale internazionale, a sensibilizzare ed a mobilitare i sindacati a favore dei diritti del popolo saharawi. Così come continueremo a promuovere presso la CSI la richiesta di affiliazione di UGTSARIO.

Per quanto riguarda la cooperazione sindacale internazionale , Nexus e Auser confermano l’impegno a promuovere percorsi di formazione professionale per giovani e donne, per riaffermare i diritti al lavoro e nel lavoro e per aiutare a creare una solida realtà nel futuro Stato libero Saharawi. Abbiamo già un programma per i prossimi tre anni. Insieme alla CGIL ribadiamo la disponibilità a sostenere la partecipazione di giovani sindacalisti ala formazione di OIT.

Un grande abbraccio a tutti voi. Hasta a la victoria siempre!

Intervento CGIL