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L’iniziativa continua le attività progettuali di promozione dell’Economia Equa e Solidale (EES) realizzate in Tunisia da Nexus e COSPE negli ultimi 7 anni, come strategia per la creazione di lavoro dignitoso ed attività generatrici di reddito partecipative, sostenibili e legate al territorio. Il progetto estende la propria zona di azione anche al Marocco attraverso azioni di scambio che coinvolgeranno la diaspora ed esperienze di EES marocchine.

Il progetto ha come obiettivo generale la promozione di pratiche e processi innovativi sia dal punto di vista produttivo che organizzativo con attenzione particolare all’empowerment femminile in un’ottica di sviluppo comunitario sostenibile nei due paesi target.

Nello specifico, l’intervento svilupperà azioni nei governatorati di Kasserine, Jendouba, Sidi Bouzid, Sousse, Kebili e Mahdia in Tunisia e nelle province di Tangeri (coinvolgendo i gruppi di Economia solidale promossi da COSPE), Al Hoceima (coinvolgendo stakeholders locali che lavorano sui diritti delle donne) e Azilal (coinvolgendo la Cooperativa Asdikae Bila Houdoud) in Marocco per sostenere scambi di buone pratiche legale all’organizzazione, la commercializzazione e la sostenibilità ambientale.

Lo step innovativo proposto dal progetto I.R.E.S. riguarda l’inserimento di nuove metodologie di produzione e di valorizzazione di prodotti e delle pratiche condotte dai gruppi beneficiari. L’agro-ecologia ed il contatto con il mercato del Commercio Equo e Solidale e dell’Economia Solidale porteranno i produttori/trici ad innovare le proprie pratiche di produzione e a rendere maggiormente trasparente e leggibile il processo di empowerment sociale che è alla base della loro nascita. Inoltre l’accento viene posto sull’empowerment di un gruppo particolarmente vulnerabile, che sono le donne impiegate in agricoltura, le cui condizioni di lavoro e vita sono tra le più precarie del contesto tunisino, senza o con scarsissimi diritti. Il progetto intende offrire occasioni di aumento della consapevolezza, ma anche di rafforzamento delle condizioni di autonomia economica, utilizzando l’organizzazione in gruppi produttivi. Infine il progetto dialoga con la diaspora marocchina come veicolo sia verso la cittadinanza italiana dei contesti di origine di una delle comunità più numerose in Emilia-Romagna, sia scambiando la propria esperienza di rete italo-marocchina con le realtà tunisine.


Località: governatorati di Kasserine, Jendouba, Sidi Bouzid, Sousse, Kebili e Mahdia in Tunisia
province di Tangeri, Al Hoceima e Azilal in Marocco

Valore complessivo: € 73.285,00

Co-finanziato da: Regione Emilia-Romagna

Realizzato in collaborazione con: COSPE, Altraqualità, Associazione sopra i ponti

Partner locale:
In Tunisia: citESS Sidi Bouzid, citESS Mahdia, Association Rayhana pour Femmes de Jendouba, Ministero Agricoltura Tunisino

In Marocco: Cooperativa Asdikae Bila Houdoud (Amici Senza Frontiere) per il Turismo Responsabile


Obiettivi del progetto

  • Obiettivo generale: Contribuire alla riduzione della povertà e all’inclusione sociale attraverso il sostegno ad attività economiche sostenibili socialmente ed ambientalmente, con particolare attenzione al ruolo della donna.
  • Obiettivo specifico: Promozione di pratiche e processi innovativi sia dal punto di vista produttivo che organizzativo con attenzione particolare all’empowerment femminile in un’ottica di sviluppo comunitario sostenibile nei due paesi target.

Le attività

Attività 1. Coordinamento

Obiettivo: le attività previste hanno lo scopo di predisporre i sistemi di gestione, coordinamento, monitoraggio, valutazione e comunicazione del progetto nei territori target (Tunisia, Marocco e Italia).

Descrizione delle azioni che compongono l’attività

Azione 1. Costituzione del Comitato di Gestione: all’avvio del progetto si costituirà il Comitato di Gestione che avrà il compito di definire i meccanismi gestionali e di coordinamento del progetto, la definizione dei ruoli e delle responsabilità dei singoli partner, e la condivisione dei modelli di reportistica narrativa e finanziaria e di gestione (liste firme presenze, questionari, schede di monitoraggio, ecc). Il Comitato sarà costituito dal rappresentante del Proponente e del Co-proponente e dialogherà con i partner locali e italiani per la pianificazione, la realizzazione ed il monitoraggio delle attività previste.

Azione 2. Monitoraggio e valutazione. Sulla base del cronogramma di progetto il Comitato di Gestione redigerà un piano di monitoraggio che si avvarrà di diversi strumenti: missioni in loco trimestrali, incontri periodici, riunioni del Comitato anche a distanza ecc. L’obiettivo sarà monitorare e valutare la realizzazione del piano operativo e finanziario e delle attività previste per il raggiungimento dei risultati e degli obiettivi di progetto. Per il monitoraggio e valutazione verranno messi a punto ed utilizzati questionari, test, schede ed altri strumenti di verifica sulla base degli indicatori elaborati e condivisi dai partner in Italia e in loco all’avvio del progetto. Inoltre, il monitoraggio sarà agevolato dalla presenza in Tunisia di un Coordinatore Espatriato del co-proponente, che realizzerà un controllo permanente e continuativo sull’operato dei partner locali, i cui risultati saranno trasmessi periodicamente al Comitato di Gestione.

Output/prodotti:

  • relazioni di avanzamento delle attività di progetto (narrativo e finanziario)
  • rapporti trimestrali di Monitoraggio/Valutazione in Loco
  • rapporto valutazione finale del progetto

Attività 2. Sensibilizzazione/Diffusione dell’esperienza dell’economia solidale tunisina e marocchina e promozione della rete dei/delle produttori/trici in Italia (attività trasversale)

Obiettivo: l’attività ha l’obiettivo di diffondere presso la cittadinanza della Regione i processi innovativi sviluppati in Tunisia e Marocco in relazione al consumo e al turismo responsabile con attenzione particolare alle pratiche di empowerment femminile in un’ottica di sviluppo comunitario sostenibile. Si sensibilizzerà la popolazione sul valore dell’Economia Solidale e del consumo e turismo responsabile come strategia per lo sviluppo inclusivo, equo e locale, promuovendo lo scambio di buone prassi e collaborazioni future con enti istituzionali, imprese dell’economia equa-solidale e gruppi di consumatori consapevoli.

Descrizione delle azioni che compongono l’attività

Azione 1. Si prevede l’organizzazione di Nr 4 moduli di sensibilizzazione al consumo e al turismo responsabile, con particolare attenzione alla relazione tra comunità migranti della diaspora e comunità di origine. L’iniziativa verrà organizzata in collaborazione con i partner regionali, Altraqualità e “Sopra i Ponti” che rappresentano realtà associative e di imprenditoria sociale attive in regione. Si prevede la partecipazione di una delegazione in rappresentanza delle Reti di produttori/trici dell’EES tunisina e della cooperativa marocchina Asdikae Bila Houdoud (Amici Senza Frontiere) per il Turismo Responsabile. La presenza di produttori/trici tunisini e marocchini consentirà non solo di sensibilizzare e informare in maniera diretta la cittadinanza, ma anche di testare l’interesse dei consumatori su prodotti socialmente ed ambientalmente responsabili.

Le attività di sensibilizzazione si organizzeranno nell’ambito di eventi e festival con grande visibilità a livello regionale, contenitori che possono essere una importante vetrina per le iniziative sviluppate nell’ambito del progetto. Tra le possibili alternative si pretende organizzare i laboratori in occasione delle edizioni 2020 del “Festival dei Diritti” di Ferrara e del Festival del Turismo Responsabile IT.A.CA’, dei cui comitati promotori NEXUS e COSPE sono parte. Il Festival dei Diritti Ferrara nasce nel 2002 per iniziativa di ARCI, CGIL, Nexus ed altre associazioni attive sul territorio ferrarese con il contributo fondamentale di Comune e Provincia di Ferrara e della RER. Queste associazioni hanno deciso di collaborare nella convinzione che sia necessario costruire momenti di confronto trasversale per raggiungere la globalizzazione dei diritti umani fondamentali. Il Festival del Turismo Responsabile IT.A.CA’ nasce nel 2009 da tre attori della cooperazione internazionale con sede a Bologna – Associazione YODA, COSPE onlus e NEXUS Emilia Romagna – e oggi rappresenta una rete che coinvolge oltre 700 realtà locali, nazionali e internazionali. IT.A.CÀ mira a creare opportunità di riconsiderare il viaggio non più solo come semplice vacanza, ma come un’esperienza capace di offrire una sfida, un rischio, il desiderio di conoscenza e scoperta del mondo, vicino e lontano da casa.

Azione 2. In occasione delle edizioni 2020 del “Festival dei Diritti” di Ferrara o del Festival del Turismo Responsabile IT.A.CA’, iniziative descritte nel paragrafo precedente, si presenterà al pubblico una pubblicazione sotto forma di foto-reportage e una mostra fotografica realizzata nell’ambito del progetto “I.R.E.S.”. Questa attività darà visibilità al progetto e sarà collegata all’azione 1 sulle tematiche relazionate al consumo e al turismo responsabile e servirà per documentare le pratiche sostenute dal progetto. La mostra fotografica vuole però anche essere un vero e proprio foto reportage che permetta di documentare il contesto geografico, culturale e sociale in cui si svolge il progetto e rappresenta quindi un percorso a disposizione del pubblico, un ponte che mette in comunicazione le persone con storie di vita e lavoro, ma anche con i volti di donne e uomini che stanno costruendo un’economia equa e solidale dall’altra parte del mediterraneo.

Output/prodotti:

  • 4 moduli di sensibilizzazione al consumo e al turismo responsabile in Italia;
  • 1 pubblicazione foto reportage
  • 1 mostra fotografica durante le edizioni 2020 del “Festival dei Diritti” di Ferrara o del Festival del Turismo Responsabile IT.A.CA’.

Attività 3. Innovazione di pratiche produttive agroecologiche e di commercializzazione locale in Tunisia

Obiettivo: perfezionare i processi di produzione e commercializzazione dei produttori/trici target dell’azione. Si realizzeranno formazioni ed accompagnamento volti a:

  • inserire nuove e più sostenibili pratiche di produzione dei prodotti dal punto di vista ambientale
  • rafforzare gli elementi di social accountability
  • rafforzare le fasi di marketing, packaging e commercializzazione dei prodotti
  • creare le condizioni per collaborazioni e scambi anche commerciali tra realtà EES tunisine e marocchine e organizzazioni del commercio equo e dell’economia solidale italiana

Descrizione delle azioni che compongono l’attività

  • formazione per la transizione agroecologica (missione esperto 10gg). L’azione intende mettere in circolo i principi dell’agricoltura agro-ecologica, diminuendo la quantità di inputs agricoli di natura chimica, sostituendoli con inputs eco-compatibili e presentando nuove pratiche di coltivazione che supportino la resilienza ai cambiamenti climatici, la scarsità d’acqua, l’inaridimento dei suoli aiutando ad aumentare la resa e la qualità dei prodotti anche in piccoli appezzamenti.
  • accompagnamento per nuovi processi e prodotti (in totale 270 gg). L’azione mira a fare emergere in modo chiaro il valore sociale delle imprese/ gruppi coinvolti nell’azione che si basano sui principi internazionali e specificatamente tunisini dell’economia solidale, oltre che a rafforzare gli elementi di tipicità ed unicità dei prodotti basati su lavorazioni artigianali e materie prime di prima qualità in modo da ottenere una migliore commercializzazione verso consumatori che privilegiano la qualità, i circuiti corti di produzione-vendita (KM0) e l’origine geografica controllata dei prodotti.
  • miglioramento degli standard di qualità e sostenibilità delle produzioni dell’ESS tunisina e marocchina (missione esperto Altra Qualità 15gg + missione esperto EES 15gg). Attraverso questa azione Altraqualità continua il percorso avviato dal progetto R.E.T.I. (RER 2018), approfondendo l’analisi degli standards di sostenibilità, le procedure di importazione, il packaging e l’etichettatura per garantire lo sviluppo di standard adeguati alle esigenze dei circuiti del commercio equo e solidale o dell’economia solidale internazionali, e nello specifico italiane, in Tunisia. In Marocco un esperto COSPE garantirà un’attività di formazione per il rafforzamento dei principi e delle pratiche di ESS.

Output/prodotti:

  • 1 piano per la transizione agroecologica applicabile all’agricoltura famigliare tunisina e alle imprese/gruppi target del progetto,
  • linee guida per il rafforzamento della social accountability delle imprese/gruppi target del progetto,
  • formazione sui criteri e le procedure di esportazione dei prodotti sui mercati esteri, tra cui l’Italia,
  • formazione su ESS in Marocco.

Attività 4. Iniziative socio-economiche collettive per l’emancipazione delle donne rurali in Tunisia e Marocco

Obiettivo: sostenere l’empowerment delle donne del settore rurale sia in Tunisia che in Marocco. In Tunisia si svolgeranno le azioni principali volte all’identificazione 1. di problematiche e bisogni, ma anche 2. di gruppi risorsa che possano agire come antenne di sensibilizzazione sul territorio di Sid bou Zid relativamente ai diritti della donne impiegate in agricoltura ed alla 3. costituzione di gruppi produttivi che rafforzino l’autonomia della donna. L’azione in Marocco invece avrà lo scopo di fare incontrare e scambiare esperienze tra gruppi di donne tunisine provenienti dai partners di progetto e le realtà marocchine che ruotano attorno alla rete della cooperativa Asdikae Bila Houdoud e all’associazione Sopra i ponti, nonché alle esperienze di promozione di Economia Solidale di Cospe ed altri stakeholders che lavorano per l’empowerment femminile.

Descrizione delle azioni che compongono l’attività

  • mappatura di gruppi femminile in agricoltura in Tunisia (bisogni, risorse, strategie). La realtà su cui vuole incidere con l’attività 4 è molto delicata e forse una delle più difficili su cui incidere perché affronta problematiche complesse relativamente all’assenza di diritti nell’agricoltura in Tunisia. Per questo si prevede una ricerca-azione da realizzarsi nella regione di Sidi bou Zid – che intende essere il tramite per conoscere a fondo questa realtà, avvicinare le donne che la vivono e, insieme a loro, individuare possibili azioni per superare la condizione di negazione dei diritti in cui vivono. La ricerca-azione è uno strumento di metodologia sociale che, in qualsiasi ambito/territorio la si collochi, ha come perno il permettere ai soggetti “oggetto dell’indagine” di essere “attori/trici” del processo di ricerca stessa al fine di avviare azioni di trasformazione per superare i problemi su cui si incentra la ricerca stessa. Il lavoro di ricerca-azione partirà dalla creazione di un primo nucleo di donne che – attraverso l’assunzione di strumenti di lavoro di gruppo – coinvolgerà altre donne generando un processo partecipato che porterà: 1. all’approfondimento della conoscenza della condizione delle donne lavoratrici nell’agricoltura intensiva; 2.alla costruzione di un gruppo di donne «risorsa» attivo e capace di interloquire e negoziare per i propri diritti; 3, al rafforzamento della conoscenza e consapevolezza dei loro diritti.
  • formazione e accompagnamento per la costituzione di gruppi produttivi di filiere locali (60 gg di formazione/accompagnamento). La ricerca azione avrà come obiettivo il superamento del problema da cui parte, la marginalizzazione e lo sfruttamento, passando attraverso processi di empowerment delle donne oggetto/soggetto della ricerca. All’empowerment seguirà la fase di auto-organizzazione per la costituzione di almeno 2 gruppi produttivi di filiere locali che avrà come tappe la costituzione dei gruppi produttivi, la definizione della mission e della strategia del gruppo, la realizzazione di business plan, l’accompagnamento tecnico per i primi mesi di avvio dei gruppi.
  • attivazione di un fondo di start up a dono. Un fondo di start up a dono verrà messo a disposizione dei due gruppi produttivi di filiere locali. La metodologia di erogazione e gestione del fondo prevederà la formalizzazione dei gruppi, la presenza di una chiara mission associativa ed imprenditoriale, la costruzione di business plan sostenibili.
  • scambio tra produttrici di Tunisia e Marocco (1 visita in Marocco). Lo scambio riguarderà le tematiche seguenti: legislazione dell’Economia Solidale in Tunisia e Marocco, pratiche di produzione agroecologica, aspetti sociali della vita delle donne, relazioni di commercio solidale e turismo responsabile. Lo scambio permetterà inoltre di attivare canali di commercializzazione tra i due paesi, proseguendo i contatti già presi durante il Forum dell’Economia Solidale di al Hoceima del novembre 2018 a cui ha partecipato una rappresentante del Ministero dell’Agricoltura tunisino.

Output/prodotti:

  • 1 report sulla condizione della donna in agricoltura
  • 2 gruppi produttivi di filiere locali
  • 1 visita in Marocco

I beneficiari

  • 2 produttori/trici coinvolti negli scambi tra Marocco e Tunisia
  • 100 produttori/trici dei 6 governatorati target in Tunisia (Jendouba, Sidi Bouzid, Mahdia, Kasserine, Sousse, Kebili)
  • 25 gruppi formali/informali con attività economiche valorizzabili attivi nelle reti locali di EES
  • 25 produttori/trici affiliati alla cooperativa Asdikae Bila Houdoud e ad altri gruppi formali/informali EES in Marocco
  • almeno 500 cittadini, rappresentanti istituzionali, dell’Economia Solidale e dei GAS dell’Emilia Romagna che parteciperanno alle iniziative organizzate sul territorio emiliano-romagnolo
  • almeno 200 donne coinvolte nella ricerca – azione
  • almeno 20 donne coinvolte nei gruppi produttivi
  • 5 rappresentanti dei partners tunisini coinvolti nella visita studio
  • 25 produttori/trici affiliati alla cooperativa Asdikae Bila Houdoud e ad altri gruppi formali/informali EES in Marocco

Ricerche e pubblicazioni