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Nei vasti territori desertici dove si trovano i campi profughi saharawi, la vita si intreccia indissolubilmente con la pastorizia. L’allevamento di dromedari, capre e pecore non è solo una fonte di sostentamento, ma anche una parte fondamentale dell’identità culturale e sociale della popolazione rifugiata. Tuttavia, questa stretta vicinanza tra esseri umani e animali, unita alla pratica del pascolo libero, comporta una serie di rischi sanitari, tra cui due particolarmente insidiosi: la Brucellosi e il rischio di ingestione di plastica da parte degli animali.

La Brucellosi è una malattia infettiva di origine batterica che, laddove presente, si trasmette principalmente dagli animali all’uomo, per contatto diretto con tessuti, fluidi o secreti di animali infetti, ma anche attraverso il consumo di latte o latticini non pastorizzati.

Per le comunità di allevatori saharawi che per tradizione consumano latte crudo, il rischio di contrarre la malattia è elevato.

Il pascolo libero, pratica essenziale per la sopravvivenza del bestiame in zone in cui è presente del pascolo naturale, nell’ambiente arido delle tendopoli costituisce una pratica comune da disincentivare in quanto favorisce il contatto tra mandrie diverse e la diffusione della brucellosi e, allo stesso tempo, mette a rischio la sopravvivenza del bestiame che, in assenza di erba, si ciba di rifiuti.

Comprendere i rischi e adottare pratiche di igiene e prevenzione, come la pastorizzazione del latte e la corretta gestione degli animali, è il primo passo per proteggere la salute delle persone e la produttività delle loro mandrie, garantendo un futuro più sano per le comunità saharawi.

Questo obiettivo rientra tra i risultati principali che il progetto LA.SA – Lavoro, salute e sovranità alimentare nei campi profughi Saharawi, realizzato da Nexus ER in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, intende raggiungere, attraverso il supporto alle attività di sensibilizzazione e informazione sul tema che a partire dallo scorso mese di marzo il personale della Direzione di Veterinaria sta realizzando.

La Direzione Veterinaria insieme a Veterinari Senza Frontiere – VSF Italia ha organizzato una campagna di sensibilizzazione e prevenzione della Brucellosi e del pascolo libero nelle tendopoli saharawi. La campagna è stata portati avanti in diverse modalità, attraverso incontri con piccoli gruppi di allevatori, spot radiofonici e televisivi e anche sensibilizzazione individuale durante l’attività quotidiana della clinica e dei veterinari.

La popolazione è stata informata sui rischi di consumo del latte crudo e sulle misure di biosicurezza da adottare per evitare il contagio, mentre gli allevatori sono stati sensibilizzati sul rischio del pascolo vagante.

La campagna ha incluso anche una presentazione ufficiale avvenuta durante il Día de Salud (Giornata della Salute) il 24 aprile 2025, alla presenza di rappresentanti di autorità locali, ONG, donors internazionali ed esponenti della società civile.