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Dal 10 al 17 maggio 2025 una delegazione CGIL – composta dal Segretario Generale della CGIL di Siracusa, dal Segretario dello SPI CGIL di Siracusa e dal Segretario Regionale dello SPI Sicilia – ha partecipato a una missione nei campi profughi del popolo saharawi, nel sud-ovest dell’Algeria.

La missione, prevista nell’ambito del progetto “LA.SA – Lavoro, salute e sovranità alimentare nei campi profughi Saharawi” rappresenta un impegno concreto per la promozione e la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori nei contesti più fragili ed emarginati ed ha toccato con mano la condizione di un popolo dimenticato, confinato da quasi cinquant’anni in un territorio inospitale, privo di risorse, colpito da crisi umanitarie cicliche e abbandonato dalla comunità internazionale, nonostante le risoluzioni ONU. Una popolazione che continua a vivere sotto occupazione e a lottare per il proprio diritto all’autodeterminazione, in un deserto che è insieme luogo fisico e metafora di ingiustizia.

Diverse le attività svolte, dai corsi di formazione su salute e sicurezza, alle visite al Museo dei Martiri dell’indipendenza e ai gruppi di donne già costituiti grazie al progetto LA.SA, ai diversi incontri istituzionali e di dialogo sindacale.

I corsi, rivolti ai gruppi di giovani lavoratori e lavoratrici dei campi, hanno affrontato temi fondamentali: dalle norme generali di sicurezza sul lavoro, alla prevenzione nei trasporti interni, fino alla tutela della salute delle donne saharawi impegnate in attività produttive domestiche, spesso svolte in condizioni rischiose e senza alcuna protezione.

I corsi hanno visto una grande partecipazione di lavoratrici, lavoratori saharawi, ed hanno rappresentato non solo un momento formativo, ma un atto politico: ribadire che i diritti del lavoro esistono ovunque, devono essere riconosciuti, e possono generare consapevolezza e dignità.

Gli incontri con i gruppi femminili impegnate in attività di produzione di alimenti (e non solo) e costituiti negli ultimi 5 anni grazie a progetti sostenuti dalla Regione Emilia Romagna e dalle diverse associazioni che compongono i partenariati dei progetti LA.SA, PROCON, PRODAZ hanno inoltre restituito e mostrato l’impegno di donne, famiglie e di un popolo che resiste, che produce, che sogna nonostante tutto – ha dichiarato il Segretario Generale della CGIL di Siracusa Roberto Alosi – “La nostra presenza ha avuto un significato chiaro: i diritti del lavoro non conoscono confini. Dove c’è sfruttamento o abbandono, il sindacato ha il dovere di esserci. E dove la comunità internazionale tace, la voce del mondo del lavoro deve farsi sentire con forza.”

Significati anche gli incontri con il Ministro della Salute e il confronto con il sindacato saharawi, UGTSario, integrato nella lotta del Fronte Polisario: un’organizzazione che rivendica il proprio ruolo politico oltre che sociale, e che vede nel legame con la CGIL una finestra sul mondo e una sponda di legittimazione.

La visita al Museo dei Martiri dell’Indipendenza e l’incontro con il Direttore hanno sottolineato l’importanza e la consapevolezza che il silenzio, sulla questione saharawi, è esso stesso una forma di complicità.

Una settimana che ha lasciato un segno profondo nella delegazione siracusana, che ha ribadito l’impegno ed il sostegno rispetto ai progetti di cooperazione internazionale della rete CGIL e a diffondere in Italia la causa saharawi, raccontando, le vicende di un popolo a cui è negato il diritto fondamentale a vivere libero nella propria terra.

Una settimana di cooperazione concreta, tra formazione, incontri istituzionali e dialogo sociale, dove il supporto tecnico, sindacale e umano a un popolo che continua a vivere sotto occupazione, in esilio forzato dal 1975 e privato della possibilità di autodeterminarsi ha aggiunto valore ad attività di cooperazione internazionale, creato nuove sinergie oltre a ribadire solidarietà al popolo Saharawi.

Qui manca di tutto…tranne una enorme capacità di resilienza, solidarietà e mutualità fra di loro da noi impensabile. Tornare nei campi saharawi, dopo la missione del 2019, è per me un onore e un dovere morale – dichiara Roberto Alosi, Segretario Generale della CGIL di Siracusa. È il riconoscimento di un lavoro sindacale che sa guardare oltre i confini, che mette al centro le persone, la dignità e la giustizia, anche là dove il mondo ha voltato lo sguardo. La CGIL e lo SPI Cgil di Siracusa sono orgogliosi di far parte di questo cammino, con umiltà e con fermezza. Nel silenzio della politica internazionale, il popolo saharawi continua a resistere tra sabbia, vento e filo spinato. Siamo al loro fianco, perché il diritto al lavoro, alla salute e alla libertà non conosce confini. Perché i diritti o sono universali, o non sono diritti. E perché non può esserci giustizia sociale senza giustizia internazionale”.